Nata a Torino nel 2003 da un’idea dell’imprenditore Pietro Gagliardi, la Galleria Gas si basa su un concetto di “approccio multiplo” all’arte, che abbraccia le più svariate forme artistiche, dalla pittura e scultura, al marmo, all’elettronica, al digitale.
Ubicata nel centro della città, era inizialmente sorta in Corso Vittorio Emanuele II, ma esigenze di maggiori spazi hanno reso necessario un trasferimento della sede espositiva in Via Cervino 16, in un’ex area industriale.
Uno spazio – laboratorio, dunque, che apre le porte all’arte in tutte le sue sfaccettature, per un proficuo e scambievole beneficio.Si tratta di una location non convenzionale, che travalica la concezione di galleria in senso stretto, e si veste oltre che degli spazi espositivi, di un’area produttiva a disposizione degli artisti, e di un vasto magazzino ove le opere possono essere viste anche senza che ci sia una mostra in corso.
Il quartiere vivace e dinamico dove sorge la struttura, insieme alla passione ed al vivo interesse per l’arte contemporanea, uniti ad una efficace comunicazione visiva, rendono la galleria estremamente interessante per gli appassionati del genere e non solo.
Due le mostre attualmente presenti. Fino al 24 Marzo è possibile visitare la personale del fotografo tedesco Ralf Kaspers, e Le Macchine svelate di Michelangelo Castagnotto.
Il primo realizza una serie di insieme ordinati di bachi e mosche, locuste e teste di gallo, peli tubolari e file di denti vecchi, bossoli di proiettili e lingotti d’oro, per significare l’umanità, la vita e la morte.
Il Castagnotto, invece, muove dalla premessa secondo cui l’opera d’arte custodisce al suo interno una potenzialità espressiva. L’estetica dell’opera stessa può essere intesa come momento di incontro e discussione, tra arte e spettatore.
Due mostre particolari e sicuramente oggetto di riflessione.