Cuprum

Alla Galleria Dino Morra Arte Contemporanea sarà visitabile, sino al 12 Aprile, la personale di Daniela Di Maro, a cura di Chiara Pirozzi, intitolata “Cuprum”.

Sita in Via Carlo Poerio 18, a Napoli, la location ospitante l’esposizione si prefigge l’obiettivo di valorizzare la ricerca e la sperimentazione di giovani artisti, dando loro l’opportunità di esprimere liberamente sè stessi senza alcuna limitazione stilistica, di linguaggio e di tecnica.

In tale prospettiva si inserisce la personale della giovane artista napoletana, da sempre impegnata nei settori artistici delle installazioni interattive e della videoarte.

Classe 1977, Daniela Di Maro ha al suo attivo numerose collettive  e personali, ed è vincitrice del concorso “Un’opera per il Castello 2011”, con il progetto dal titolo “Anastatica Sensibile”.

La premessa da cui parte in “Cuprum” è l’eterno dissidio tra natura e cultura, un dissidio caratterizzato dalla ricerca costante di un punto di incontro e di dialogo.

Al centro della mostra un’installazione interattiva, che dà il titolo alla stessa, frutto delle ricerche effettuate dall’artista sui rapporti intercorrenti tra i processi vitali, propri della natura, ed il progresso tecnologico.

Il rame, il cui nome scientifico è proprio “cuprum”, risponde perfettamente a tale ricerca:

è un ottimo conduttore di elettricità e termico, e all’interno di questo specifico progetto diviene lo strumento attraverso cui dare luogo “a un circuito elettronico alimentato dalla luce e modulato dalla presenza del pubblico”, secondo le parole della curatrice della mostra.

L’esposizione prosegue con la presentazione del video “Aracnometrica”, focalizzato sul duplice valore della tela, da intendersi al contempo come elemento tecnologico, perché frutto della tecnica attuata dal ragno, e come elemento naturale, perché necessario alla sopravvivenza stessa dell’animale.

Completa il percorso di visita la serie “Filo conduttore”, che rappresenta un continuum concettuale tra “Cuprum” ed il video, a significare l’intreccio e l’integrazione di differenti linguaggi espressivi.

Start a Conversation