Si è conclusa lo scorso 26 Febbraio la mostra “Carlo Valsecchi. San Luis”, che ha presentato al pubblico 36 opere fotografiche realizzate in Argentina tra il 2007 ed il 2008.
Classe 1965, Carlo Valsecchi è nato a Brescia ed ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive sia in Italia che all’ estero.
Partendo da un accurato lavoro di ricerca e di analisi su tracce, segni e spostamenti umani ed animale su di un territorio sconfinato, il fotografo italiano ha realizzato una serie di scatti che hanno un’anima e una storia.
Campi arati ma anche spazi aperti che non hanno mai ricevuto opera umana, canali di irrigazione, rettilinei stradali, sono al centro di questa mostra che ha voluto significare il rapporto tra spazio mentale e spazio fisico.
Protagonista indiscusso di questo progetto dunque il paesaggio, che emoziona, coinvolge, fa riflettere. Con la fotografia la forma si fa precisa e il colore assoluto.
Si stabilisce quindi un’interazione tra il prodotto artistico e il visitatore, che crea un “canale comunicativo”, un tramite per sviluppare il senso visivo e renderlo oggetto di osservazione e comprensione. Ancora una volta, dunque, si conferma la polivalenza dell’arte, intesa nel suo significato più omnicomprensivo, fatto di mille volti e sfaccettature.
E la fotografia intesa come arte e non solo come documentario conferma al riguardo la concezione del MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, che ha ospitato il suddetto percorso espositivo.
Fondato nel 1987, il MART rappresenta una grande istituzione dedicata all’arte moderna e contemporanea.
Ospita ampie collezioni che spaziano dall’800 sino ad oggi, comprendenti dipinti, sculture, oggetti e materiale documentario, accanto alle quali si sviluppano numerose attività e servizi.
Una realtà dinamica e di forte impatto, pertanto, che offre alla società grandi progetti in nome dell’ARTE.