Arte contemporanea: due elementi chiave

Spesso si sente citare l’espressione “arte contemporanea” in occasione di mostre, eventi o, ancor più semplicemente, nei servizi radiotelevisivi, senza che si abbia però una chiara conoscenza in cosa veramente significhi questa definizione. Sono molti, infatti, coloro i quali associano l’arte contemporanea unicamente alle forme espressive della pittura e della scultura tipiche degli artisti odierni, senza conoscere invece che nell’arte contemporanea rientrano, a pieno diritto, tutte le opere che riguardano anche altri generi artistici come ad esempio le installazioni, la fotografia, i video e la musica. E’ indubbio che vi sia dunque una scarsa chiarezza di fondo riguardo ciò che è arte contemporanea e ciò che non lo è. Al fine di fornire degli elementi di conoscenza per poter ben comprendere il fenomeno dell’arte contemporanea in tutte le sue accezioni, vediamo dunque di elencare alcune nozioni di facile ed immediata comprensione che ci possano fornire una panoramica generale dell’arte contemporanea.

In primo luogo, da un punto di vista cronologico, è necessario comprendere che con la definizione di arte contemporanea si indicano tutte quelle forme artistiche nate dopo la rivoluzione francese, la suddivisione è, schematicamente questa, dalle prime testimonianze umane alla scoperta dell’America si parla di arte Antica, dalla scoperta dell’America alla rivoluzione Francese o, eventualmente al Congresso di Vienna, si parla di arte Moderna, da quel momento ad oggi, di arte Contemporanea. Tuttavia non mancano dubbi, pareri diversi ed equivoci su modernità e contemporaneità, tutti comunque concordano sul definire arte contemporanea, aldilà di ogni dubbio, quella prodotta dalla fine degli anni ’60 del secolo XX° (a partire quindi dai movimenti artistici nati dalla “rivoluzione” giovanile del 1968) e che giungono fino ai nostri giorni. In tale quadro, è opportuno evidenziare che alcuni studiosi preferiscono parlare di arte “postmoderna” piuttosto che di arte “contemporanea”. Tuttavia, tale dicitura è da rifiutare in quanto le specificità e la natura dell’arte contemporanea sono tante e tali da rendere troppo riduttiva una loro definizione con la semplice collocazione cronologica riferita alla forma d’arte che le ha precedute (il modernismo, appunto). Inoltre, tenuto conto che ancora ai giorni nostri esiste una forte corrente d’arte postmodernista non si capisce bene come si possa definire l’arte contemporanea come “post” a qualcosa che ancora sussiste.

Un secondo elemento caratteristico dell’arte contemporanea è la sua multiforme capacità di presentarsi all’occhio dell’osservatore sottoforma di rappresentazioni artistiche fatte con oggetti e modalità che difficilmente potevano essere utilizzate in tempi precedenti per produrre arte, sia per la loro recentissima invenzione, sia per la loro consueta e diversa destinazione d’uso. Pensiamo ad esempio a due fra le forme d’arte contemporanea maggiormente conosciute: la musica digitale e la video arte. La prima è stata inventata solo da pochi anni (il compact disc risale infatti agli anni ’90), mentre la seconda non è che una rivisitazione e un utilizzo in chiave artistica del supporto video, che sebbene conosciuto da oltre un secolo, solo con l’arte contemporanea ha trovato una sua forma di utilizzo in chiave specificatamente artistica.

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