Romano ma di statura mondiale
Da Cèzanne a Picasso, dal Futurismo al Surrealismo un tale filtraggio dell’immagine attraverso l’esperienza decantata delle avanguardie , non solo rende delle opere di Schifano d’elevato spessore filologico, ma conferisce alle stesse un’efficacia evocativa ben superiore a quella della successiva transavanguardia. A partire dagli anni ’80, la pittura di Schifano si indirizza sempre più verso una declinazione di tipo espressionistico astratto: i temi del sociale sembrano distaccarsi dalla dimensione reale per assumere una valenza mitica concettuale, mentre il linguaggio astratto, liberatosi da ogni riferimento stilistico, segue, in una versione personalissima ed inconfondibile, l’istinto divinatorio di derivazione surrealista.
Un riferimento resta costante ed insostituibile per Schifano: la “televisione”.
Fonte primaria delle immagini da catturare, immagazzinare, rielaborare e digerire, essa assume e svolge fino all’ultimo, per Schifano, la funzione di vera e propria musa ispiratrice.
La tematica di Schifano tratta : i monocromi, i televisori, i distributori, i cartelli stradali, la cocacola, la bicicletta, la finestra, la palma, i paesaggi anemici, la quercia le nature morte, i gigli d’acqua, tutte stelle e gli omaggi a Paul Cèzanne.
Del maestro Schifano hanno scritto i più famosi critici italiani.
Le sue opere sono già presenti nei maggiori musei italiani e stranieri (Metropolitan di New York, Londra , Parigi, Roma, Firenze).